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Report Till Lindemann @ Alcatraz Milano
12 Dic 2025
Alcatraz Milano
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Report Till Lindemann @ Alcatraz Milano

L'Alcatraz di Milano ha ospitato l'unica, attesissima data italiana del "Meine Welt Tour" di Till Lindemann, il frontman dei Rammstein, regalando al pubblico uno show che, come prevedibile, è stato oltraggioso, teatrale e assolutamente senza filtri. ​Ad aprire la serata sono stati gli Aesthetic Perfection, il trio statunitense/austriaco che ha scaldato l'ambiente con un mix potente di elettronica industriale e synthpop. Guidati dal frontman Daniel Graves e con il batterista Joe Letz (che suona anche con Lindemann), hanno offerto una performance dinamica e aggressiva, preparando perfettamente il terreno per il caos controllato che sarebbe seguito. Il loro sound ha creato un ponte sonoro ideale tra l'elettronica oscura e il metal industrial, riscuotendo un ottimo successo da parte del pubblico. ​Poi è giunto il momento di Till Lindemann: Un Circo dell'Orrore Post-Industriale! ​Quando Till Lindemann è salito sul palco, l'aria nell'Alcatraz è cambiata. Lo show è stato, in pieno stile Lindemann, un'esperienza vietata ai minori di 18 anni e densa di trovate politicamente scorrette e satira dissacrante.

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La scenografia, pur meno colossale di quelle dei Rammstein, era d'impatto e funzionale all'estetica splatter-punk e grottesca tipica dei progetti solisti del cantante. Tra proiezioni su maxi-schermo di video disturbanti (che spesso sfiorano il disgusto e l'esplicito) e oggetti di scena inquietanti, la performance è stata un continuo inno alla provocazione. Momenti come il tastierista coinvolto in una lap dance simulata o il batterista con una "vagina posticcia" hanno confermato la volontà di Lindemann di spingersi oltre ogni limite. ​​La scaletta ha sapientemente miscelato i brani tratti dal suo disco solista "Zunge" del 2023 con pezzi dei precedenti progetti Lindemann come "Skills In Pills" e "F & M". ​I momenti salienti includono l'energia cruda di tracce come "Meine Welt" e "Sport frei". ​L'ironia sferzante di "Praise Abort", un vero e proprio inno alla provocazione. ​Le atmosfere più oscure e introspettive di brani come "Altes Fleisch" e "Blut".
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​Nonostante la messa in scena estrema, la potenza vocale di Lindemann è rimasta inconfondibile, così come la sua presenza scenica imponente e magnetica. La band di supporto, pur nell'ombra del frontman, ha dimostrato una ottima professionalità nel ricreare il sound industrial-metal richiesto. Il concerto di Till Lindemann all'Alcatraz è stato divisivo, volgare e geniale allo stesso tempo. Non è uno spettacolo per tutti: è crudo, esplicito e mira a scioccare, ma per i fan che conoscono e amano la sua estetica, è stata un'immersione totale nel suo universo contorto e affascinante. Più che un semplice concerto, è stato un vero e proprio spettacolo di cabaret industriale dell'orrore, dove l'arte della provocazione regna sovrana.
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